In occasione della giornata del 25 novembre, il Centro Ascolto Uil Mobbing e Stalking ha pubblicato l’indagine “Il femminicidio in Italia nel 2023″. Lo studio elabora dati raccolti fino al 2 novembre di quest’anno: a quella data, nel nostro Paese ci sono stati 91 femminicidi.

La maggioranza delle donne vittime aveva un’età compresa fra i 31 e i 40 anni (17%), ma le statistiche rilevano che il femminicidio è un pericolo per le donne di tutte le età.

In Emilia-Romagna ci sono stati 9 casi di femminicidio, di più solo in Sicilia (12) e  in Lombardia (13).

Ad uccidere le donne sono stati prevalentemente i mariti, i compagni e i conviventi (42%), o uomini con cui le vittime avevano precedentemente avuto una relazione affettiva (17%).

Dall’analisi sulle modalità dell’omicidio, emerge il cosiddetto profilo “primitivo” dell’uomo che commette il femminicidio: le armi prevalentemente utilizzate sono state l’arma da taglio e l’arma da fuoco.

I dati elaborati ci raccontano di un fenomeno strutturale che riguarda tutte le donne e che avviene molto frequentemente all’interno delle mure domestiche. 

Per combatte il fenomeno occorre intervenire principalmente in tre ambiti: Prevenzione, Protezione e sostegno, Punizione.

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